domenica 10 marzo 2013

Sulla Via della Conciliazione

Rassicuro subito tutti. Non è la via che porta a San Pietro, che di questi tempi meglio non disturbare…
Domani,alla fine,debutto. Debutto nel mondo della Conciliazione.
Tranquilli, non ho trovato lavoro, sia mai… entro dalla porta di servizio nel problema che assilla le donne degli ultimi venti anni, conciliare famiglia e quello che non è famiglia. Frequenterò un corso.
Sarò impegnata tre mattine alla settimana, frequenterò lezioni, ascolterò professori, pare che ci sarà anche uno stage, con la speranza di trovare,alla fine, un lavoro.
Quindi domattina sveglierò Ciocio ad un’ora dove lui abitualmente russa e sogna biberon, palle da calcio e bimbi, lo placherò con la sua dose quotidiana di latte,lo laverò e vestirò, lo porterò in macchina,affronterò una temibile strada tortuosa,stretta, anche un po’ sconnessa che mi causa incubi abbastanza ricorrenti e lo consegnerò tipo pacco celere alla NonnA, nonna con la A maiuscola. A quel punto la tortuosa strada diventerà in discesa e mi creerà meno incubi e mi lancerò verso questo corso. Ciocio verrà recuperato nel tardo pomeriggio da uno dei due componenti a scelta di questa famiglia: io o il Marito Vigile. Probabilmente voterò per il Marito Vigile, in quanto fare due volte la terribile strada in un giorno è troppo. Nel giorno che poi potrebbe decretare l’inizio della fine della vita da casalingapersceltaaltrui,non è proprio concepibile.
Quindi scoprirò cosa significa stare lontano da Ciocio per diverse ore in maniera abbastanza costante, dovrò incastrare i turni del Marito Vigile con la disponibilità della nonnA,dovrò ricordarmi dove dovrà essere la prole nei giorni giusti al momento giusto.
Se vi chiedete se sono preoccupata del distacco, vi dico che non so rispondervi… una parte di me a gran voce reclama che No, non sono preoccupata perché 22 mesi sempre io e te,te e io, mi sembrano abbastanza, che è arrivato il momento di ricordarsi di avere una vita oltre a quella di mamma, che ho sempre lavorato e che vorrei lavorare ancora e tanto, che preferisco incasinarmi la vita, sacrificare un po’ di tempo alla famiglia ma essere felice piuttosto che essere sempre a disposizione,semplificare la vita di tutti ma non essere totalmente soddisfatta.
Poi c’è una piccolissima parte di me, non sono sicura dove risieda esattamente e né se esista, ma che temo come Superman temeva la Kriptonite. Dentro questa piccola parte di me potrebbe esistere una realtà che non ho mai preso in considerazione, uno stile di vita che mai ho potuto pensare fosse lo stile giusto per me, un pensiero che rifuggo come la pioggia, il freddo invernale, la montagna, i film horror e la polenta.
Potrei scoprire che no,lasciare Ciocio non fa proprio per me, grazie, ci ho provato ma mi sbagliavo. Perché sono la mamma e me lo voglio crescere,e di lui non vorrei perdere nemmeno un minuto.
Non so se esista questa parte misteriosa, nè dove sia di preciso, se verso il cuore o verso il cervello. Ma spero di non incontrarla mai.  

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