giovedì 11 aprile 2013

E poi...

E poi ci sono giorni come questi... lunghe giornate costretti a casa da una maledetta primavera che tarda ad arrivare, con la sola compagnia di un essere molesto alto circa 85 cm, del peso di 12 kg e 100 grammi, che al momento sta dormendo beatamente nel suo lettino, che prima di capitolare dalla stanchezza,ha nell'ordine:

-prontamente rovesciato una fetta di pane con sopra noto formaggino spalmabile, prima sulla tovaglia immacolata,poi per terra, usandolo a mò di strofinaccio. La sottoscritta si era distratta un attimo per bere un bicchiere d'acqua

-tirato fuori dal cassetto l'aspirabriciole, provveduto ad accenderlo e a passarlo per tutta casa fino a scaricarlo completamente, e lasciarlo senza vita sul pavimento. Inservibile.
La sottoscritta stava facendo la pipì

-aver controllato le proprie parti intime con le manine grassocce di cui è munito, non appena la sottoscritta ha provveduto ad aprirgli il pannolino, spinta da un odore non proprio di violetta... e poi con le stesse manine grassocce ma non proprio pulite aver afferrato i capelli della sopraccitata sottoscritta

-lanciato lo spazzolino da denti in un gesto di rabbia perché, in quanto portatore di gene xy, si ribella all’abitudine ad una corretta igiene personale che la genitrice cerca di inculcargli

-nell'intento di recuperare il sopraccitato spazzolino da denti, si sia catapultato giù dal suo panchetto. La sottoscritta era presente e pronta nel prenderlo al volo.

-provveduto a piangere tutte le lacrime della galassia per un non ben precisato motivo prima di abbandonarsi ad un sonno ristoratore


Questi sono i momenti in cui ti chiedi...chi me lo ha fatto fare? Perché? Ma non si stava meglio prima? Momenti in cui ti assale una stanchezza immane, un sonno arretrato secolare, in cui hai un estremo bisogno di vegetare davanti alla tv, senza pensare, leggere, riflettere, senza perderti in nessuna attività mentale e tantomeno fisica. Senza nessuno che ti chiami "mamma" 30 volte al minuto (contate), ti tiri per la maglia, ti costringa a guardare lo stesso libro per un'infinità di volte.

E poi... poi si sveglia dal pisolino. E capisci che no,non si stava meglio prima.
E il momento passa, per fortuna.